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6 juil. 2021
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Wolford presenta la collezione con Amina Muaddi e lancia in Cina il nuovo store concept

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6 juil. 2021

Wolford, lo specialista austriaco di calze, collant, lingerie e bodywear di alta gamma, porta avanti il proprio progetto W Lab, un laboratorio sperimentale nell’ambito del quale il brand collabora con alcuni designer per realizzare collezioni speciali, lanciando il 5 luglio la nuova capsule concepita insieme alla designer di origini giordane e romene, ma cresciuta in Italia, Amina Muaddi.


Silvia Azzali, Chief Commercial Officer di Wolford

 
“Abbiamo scelto Amina perché condividiamo gli stessi valori: l’impegno nel ricercare l’eccellenza e la volontà di essere al servizio della donna contemporanea; basti pensare che Wolford è il marchio che ha liberato la donna dal reggicalze, utilizzando per primo la lycra nei collant”, ha spiegato a FashionNetwork.com Silvia Azzali, Chief Commercial Officer dell’azienda. “Amina, che con il suo brand omonimo realizza calzature e accessori made in Italy, con noi si è messa in gioco con qualcosa di diverso, sfruttando la sua creatività nello skinwear”.
 
Il risultato è una capsule collection di diciassette pezzi, tra cui calze (di cui un modello a infradito), calzini, abiti (di cui uno ricoperto di Swarovski), body, leggings e una jumpsuit con delle scarpe a tacco alto incorporate. “Abbiamo deciso di mantenere i prezzi della capsule in linea con il resto della nostra offerta, quindi dai 50 euro dei calzini ai 400 euro massimo per gli abiti; unica eccezione sono l’abito con Swarovski e la jumpsuit, che viene realizzata su ordinazione”, prosegue Azzali. “Nell’ambito del W Lab, solitamente realizziamo una collaborazione globale all’anno; la prossima sarà più tradizionale e in linea con il nostro prodotto classico, perché volevamo dedicarla alle nostre clienti più fidelizzate, mentre quella successiva sarà ancora molto innovativa”.

La jumpsuit con le scarpe incorporate della capsule collection - Photo: Roger Weiss

 
In occasione del lancio della collezione con Amina Muaddi, immortalata dall’obiettivo dell’artista di fama internazionale Roger Weiss, che celebra la bellezza del corpo femminile attraverso “inusuali distorsioni prospettiche”, Wolford inaugurerà una serie di pop up store: “La capsule è disponibile dal 5 luglio sul nostro e-commerce, su Farfetch e nel pop up inaugurato al piano terra di Galeries Lafayette, a cui ne seguiranno altri da Antonia a Milano e Selfridges a Londra, che apriranno il 10 luglio, e da Bergdorf Goodman a New York, attivo dal 19 luglio”, precisa la manager. “Inoltre la collezione sarà disponibile presso 18 monomarca Wolford dislocati nelle principali capitali della moda, tra cui Milano e Roma, e all’interno di 57 nostri retailer, di cui 11 italiani, come ad esempio, Luisa Via Roma, Tessabit, Antonioli, Modes, ecc.”.

Nel frattempo l’azienda austriaca, che a livello mondiale conta oltre 200 store monomarca (di cui sei In Italia) tra full price, outlet e in franchising, sta portando avanti un piano di espansione retail sul mercato cinese, che nelle ultime settimane ha visto l’apertura di negozi presso Wuhan Heartland 66, Hangzhou Tower e Chongqing IFS, ai quali ne seguiranno altri due entro fine luglio, con il nuovo store concept di Wolford denominato “Green”. Il nuovo format, pensato per evidenziare l’impegno del brand in ambito sostenibilità, è caratterizzato da superfici verdi, nude e specchiate; le pareti in vetro esaltano il legame di Wolford con l'acqua, elemento particolarmente importante per il brand nei suoi processi produttivi.
 

Il nuovo store concept "Green" di Wolford ha debuttato in Cina il 18 giugno


È previsto invece per novembre il debutto nei negozi della prima collezione di lingerie e beachwear realizzata in licenza dallo specialista israeliano Delta Galil: “Si tratta della nostra prima licenza: in precedenza gestivamo direttamente le due linee, che attualmente rappresentano insieme circa il 13% del fatturato totale, occupandoci internamente di design e sviluppo prodotto e affidando la produzione a partner esterni”, ci spiega Silvia Azzali. “L’accordo con uno specialista del settore a livello internazionale come Delta Galil ci ha consentito di ampliare le collezioni, di inserire più colori e più taglie; la linea di lingerie è raddoppiata come quantità di modelli, mentre il beachwear è passato da 5/6 capi a circa 25. Il nostro obiettivo è di portare queste categorie di prodotto a rappresentare circa il 20% del giro d’affari nell’arco di un paio di stagioni”.
 
Wolford, passato nel 2018 sotto il gruppo cinese Fosun, ha chiuso il periodo maggio-dicembre 2020 con un fatturato di 68 milioni di euro, in calo di circa il -25%. Se la pandemia ha dato un duro colpo al brand a causa del crollo della domanda di collant, la produzione di mascherine, avviata sin da marzo 2020, ha in parte compensato le perdite, superando i 10 milioni di euro di vendite.
 
“L’e-commerce, salito lo scorso anno del 55%, sta continuando a performare molto bene, con crescite a doppia cifra; per ovviare alle problematiche innescate dal Covid, abbiamo lanciato anche una serie di servizi, come il remote shopping e le vendite in live streaming, molto apprezzate dalla nostra clientela”, conclude Azzali. “A breve li proporremo anche in Italia, mercato che rappresenta circa il 7% del giro d’affari e che sta crescendo in modo significativo”.
 
Wolford, che oltre ai propri negozi è distribuito in quasi 3.000 retailer nel mondo, realizza poco meno dell’80% del fatturato con il legwear e il bodywear; i primi mercati per il brand sono Stati Uniti e Germania, che rappresentano entrambi circa il 15% del fatturato, seguiti da Austria, Francia, Inghilterra e Italia. 

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